Rapporto con i terzi pagatori per uno studio dentistico

follia o possibilità?

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Gestire il rapporto con i terzi pagatori per uno studio dentistico non è sempre una passeggiata, a volte, le cose possono diventare estremamente complesse, se non si compiono i passi giusti.

In questo articolo vogliamo darti alcune indicazioni utili per gestire al meglio i terzi pagatori, ma facciamo un passo indietro.

Non tutti i terzi pagatori sono la scelta giusta.

La scelta di effettuare una convenzione o meno, è sempre del dentista.
Non sei obbligato ad accettare tutte le compagnie di assicurazione che bussano alla tua porta.

Ogni scelta che fai, va vista in un ottica strategica ed è di non trascurabile importanza ricordarsi sempre che sei tu ad avere il potere di contrattare (loro probabilmente hanno tanto bisogno di te di quanto tu di loro)!

Ma come capire se una convenzione è o non è conveniente?

In questo gioco è importante che tu conosca il Margine di Contribuzione:

Si definisce margine di contribuzione di un prodotto realizzato da un’impresa la differenza fra i ricavi di vendita ed il costo variabile delle quantità vendute di tale prodotto. Questa grandezza misura quindi il contributo che tale prodotto fornisce all’impresa per realizzare la copertura dei costi fissi.

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In pratica, il margine di contribuzione non è altro che il prezzzo del servizio meno i suoi costi variabili e serve ad indicare la quota (positiva o negativa) che incide sui costi fissi.

In generale puoi considerare una buona convenzione, quando hai poltrone libere (non per colpa di una scarsa organizzazione interna) e il margine di contribuzione delle prestazioni in accordo è positivo.

A questo punto, riconosciuta la validità dell’accordo, il passo successivo è quello di definire delle regole chiare sul tempo assegnato ad ogni intervento, sui documenti da presentare per confermare l’avvenuta prestazione e attraverso quali canali farlo, senza dimenticare di accordarti sui tempi certi per il saldo delle prestazioni!

L’operazione non è complessa, ma può nascondere qualche insidia, per cui, ti consigliamo, soprattutto se sei alle prime armi o non hai molto tempo a disposizione, di rivolgerti a dei consulenti qualificati che conoscano al meglio le regole del gioco.

Siamo certi che tu abbia stipulato una convenzione soddisfacente e con regole chiare. A questo punto è tutto nelle tue mani, devi gestirla al meglio.

Come anticipato, ecco alcune accortezze che ti consigliamo di mantenere per non incorrere negli errori più comuni nel rapporto con i terzi pagatori:

Raccogli delle prove

Come ogni buon detective sa, le prove sono un elemento fondamentale per poter raggiungere il proprio obiettivo e nel tuo caso, l’obiettivo è quello di effettuare la richiesta di saldo, senza problemi e con la certezza di un esito positivo da parte dell’ente assicurante.

Sulla base degli accordi presi, archivia con attenzione tutti i documenti del paziente: dalle lastre alle foto con telecamere intraorali.

Utilizza un programma gestionale

Il gestionale ti semplifica la vita, può svolgere per te numerosi incarichi che ti porterebbero via tempo inutilmente e aumenterebbero i tuoi livelli di stress (diciamocelo chiaramente, se avessi voluto occuparti di fatture avresti fatto il contabile)!

Con un programma gestionale puoi facilmente tracciare le varie tipologie di pazienti ed associarle ai rispettivi terzi pagatori, gestendo il tutto in modo anagrafico separate.

Un buon programma gestionale potrebbe già calcolarti la franchigia da applicare al paziente e destinare il resto alla fatturazione dell’assicurazione e, non ultimo, archiviare i vari documenti e spedirli direttamente al terzo pagatore.

Per fare tutto questo puoi mantenere anche un archivio cartaceo, ma, fidati, quando hai più di un terzo pagatore, le cose possono complicarsi molto in fretta!

Come abbiamo visto, bastano poche semplici mosse, per poter ottenere il massimo dai terzi pagatori, senza caricarti di inutile stress e dedicando più tempo alla cura dei tuoi pazienti.

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